UN DIALOGO
POSSIBILE
Di fronte
a un’umanità che si interroga sull’uso delle nuove tecnologie, soprattutto
quelle inerenti l’intelligenza artificiale (IA), il pensiero teologico è
obbligato a dare il suo contributo: «Occorre specificare e giustificare degli
ideali metafisici, etici e teologici; con questi presupposti, si potrà valutare
in modo normativo l’impiego delle nuove tecnologie come mezzo per raggiungere
quegli ideali». La digital age costringe la teologia a uscire dai
dibattiti tradizionali sulla natura dell’umanità; nascono nuovi interrogativi:
ci stiamo avviando verso un futuro in cui scomparirà la distinzione tra
naturale e artificiale? Quali saranno le conseguenze morali di questa nuova
consapevolezza del mondo? In un contesto di adorazione divina dell’IA,
come evitare la marginalizzazione del cristianesimo?
L'intelligenza artificiale,
le nuove tecnologie hanno migliorato in molti settori la qualità della nostra
vita. Siamo convinti che la Chiesa abbia bisogno di un upgrade, un
aggiornamento in grado di interagire con la ricerca di fede di tante persone,
di aprire un dialogo personale con ciascuno, di costruire una nuova forma di
comunità che consideri l’importanza dell’infosfera, soprattutto del
cyberspazio. Lo si potrà realizzare quando si considererà la tecnologia non
soltanto uno strumento, ma anche un luogo filosofico, teologico, educativo e
spirituale.
Giuseppe Pani