Comunicazione e intelligenza artificiale per uno sviluppo integrale dell’uomo

La comunicazione è alla base delle relazioni umane. Attraverso di essa condividiamo idee, pensieri, sentimenti, emozioni, conoscenze, valori, esperienze di vita. Gesù, comunicatore perfetto, ci ha consegnato un messaggio d'amore e, quindi, «prima di tutto, dobbiamo ricordare che tutto ciò che condividiamo nei nostri post, commenti e like, attraverso parole pronunciate o scritte, con filmati o immagini animate, deve essere in linea con lo stile che impariamo da Cristo, che ha trasmesso il suo messaggio non solo con le parole, ma con tutto il suo stile di vita, rivelando che la comunicazione, al suo livello più profondo, è il dono di sé nell’amore. Pertanto, il come diciamo qualcosa è importante esattamente come il che cosa diciamo. La creatività consiste nell’assicurarsi che il come corrisponda al che cosa. In altre parole, possiamo comunicare bene solo se “amiamo bene” » [1].

Con semplicità e chiarezza, Gesù  ha trasmesso concetti complessi arrivando al cuore delle persone più semplici. I Vangeli ci presentano Cristo come mediatore, interessato a creare reti di relazioni "libere" tra Dio e l'uomo e tra uomo e uomo. Lui stesso si è mostrato libero: «Proprio nel contesto della sua passione, Gesù si mostra consapevole che sarà abbandonato da tutti (Mc 14,25-31). Egli, però, è radicalmente dipendente dal Padre, e proprio per questo sa rinunciare al consenso, alla vicinanza e al sostegno dei suoi discepoli. Come è libero nel proporre la sequela della sua persona nella sua radicalità, così lo è anche nell’accettare che qualcuno faccia un passo indietro. Gesù vive, dunque, le sue relazioni nella libertà, sia perché sa andare incontro alle persone, sia in quanto sa accettare il loro rifiuto, pure nel momento più difficile della sua vita. Tutto questo vale anche dopo la sua risurrezione: Gesù si dimostra ancora libero di riavvicinare i suoi discepoli dopo il loro tradimento (Mc 16,9-13), come pure di tollerare ancora una volta la loro poca fede (Mc 16,14). La libertà di Gesù di entrare in dialogo con noi e di accettare anche il nostro rifiuto è la condizione della scelta di fede» [2].

Papa Francesco esorta i credenti a comunicare il Vangelo con gioia e speranza. Invita tutti a uscire dalle proprie comodità per avere il coraggio di raggiungere le periferie: «Il bene tende sempre a comunicarsi. Ogni esperienza autentica di verità e di bellezza cerca per se stessa la sua espansione, e ogni persona che viva una profonda liberazione acquisisce maggiore sensibilità davanti alle necessità degli altri. Comunicandolo, il bene attecchisce e si sviluppa. Per questo, chi desidera vivere con dignità e pienezza non ha altra strada che riconoscere l’altro e cercare il suo bene. Non dovrebbero meravigliarci allora alcune espressioni di san Paolo: “L’amore del Cristo ci possiede” (2 Cor 5,14); “Guai a me se non annuncio il Vangelo!” (1 Cor 9,16) [3].

Il Pontefice invita soprattutto ad avere un approccio comunicativo missionario sempre attento al dialogo, all'incontro, alla misericordia: «La comunicazione, i suoi luoghi e i suoi strumenti hanno comportato un ampliamento di orizzonti per tante persone. Questo è un dono di Dio, ed è anche una grande responsabilità. Mi piace definire questo potere della comunicazione come “prossimità”. L’incontro tra la comunicazione e la misericordia è fecondo nella misura in cui genera una prossimità che si prende cura, conforta, guarisce, accompagna e fa festa. In un mondo diviso, frammentato, polarizzato, comunicare con misericordia significa contribuire alla buona, libera e solidale prossimità tra i figli di Dio e fratelli in umanità» [4].

Il suo messaggio per la 57a Giornata mondiale della Pace analizza potenzialità e criticità dell’intelligenza artificiale generativa. Il testo si apre offrendo una valutazione positiva del progresso, della scienza e delle nuove tecnologie: sono vie per una migliore comunicazione e la pace; a noi il compito di sorvegliare e monitorare il loro sviluppo perché siano effettivamente al servizio dell’uomo e del bene comune. Il Santo Padre afferma: «Non possiamo […] ignorare la possibilità che armi sofisticate finiscano nelle mani sbagliate, facilitando, ad esempio, attacchi terroristici o interventi volti a destabilizzare istituzioni di governo legittime. Il mondo, insomma, non ha proprio bisogno che le nuove tecnologie contribuiscano all’iniquo sviluppo del mercato e del commercio delle armi, promuovendo la follia della guerra. Così facendo, non solo l’intelligenza, ma il cuore stesso dell’uomo, correrà il rischio di diventare sempre più “artificiale”. Le più avanzate applicazioni tecniche non vanno impiegate per agevolare la risoluzione violenta dei conflitti, ma per pavimentare le vie della pace. In un’ottica più positiva, se l’intelligenza artificiale fosse utilizzata per promuovere lo sviluppo umano integrale, potrebbe introdurre importanti innovazioni nell’agricoltura, nell’istruzione e nella cultura, un miglioramento del livello di vita di intere nazioni e popoli, la crescita della fraternità umana e dell’amicizia sociale. In definitiva, il modo in cui la utilizziamo per includere gli ultimi, cioè i fratelli e le sorelle più deboli e bisognosi, è la misura rivelatrice della nostra umanità» [5].

Essere bravi comunicatori e operatori di pace è un’arte: un potenziale da sfruttare per lasciare semi che un giorno daranno frutti. Una semina in alcuni casi fatta con la zappa, in altri con le macchine.

 

Gesuanna Pisu


Laboratorio di tecniche e dinamiche

 della comunicazione interpersonale.

Quali relazioni nell’era del digitale

e dell’Intelligenza artificiale?

Docente: Prof. Giuseppe Pani

 

Istituto Superiore Scienze Religiose

Sassari - Tempio Ampurias


 



[1] Dicastero per la Comunicazione, Verso una piena presenza. Riflessione pastorale sul coinvolgimento con i social media, 29 maggio 2023, n. 65.

[2] M. Nardello, Cristo, Signore e servo della relazione, in «CredereOggi», 1 (2016), 36.

[3]  Francesco, Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, 24 novembre 2013, n. 9.

[4] Francesco, Messaggio per la 50ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali  Comunicazione e misericordia: un incontro fecondo, 24 gennaio 2016.

[5] Francesco, Messaggio per la 57a Giornata per la pace, 8 dicembre 2023, n. 6.