Digital storytelling. Narrare buone storie

Oristano, 5 novembre. L’Ufficio “Università, Cultura, Evangelizzazione Digitale”, in collaborazione con la Parrocchia di Tiria, ha organizzato il laboratorio per ragazzi “Digital Storytelling. Narrare buone storie”. Dopo un incontro dedicato a comprendere la struttura e le tecniche di un racconto, tenendo ben presente, come insegna Cristo, che le storie sono incise nei volti delle persone, il gruppo ha visitato il Museo Diocesano Arborense, approfondendo particolarmente la mostra “Sé come un altro”, esposizione di ritratti a olio, fotografici e scultorei. Abraham Joshua Heschel afferma: «L’essere umano non ha soltanto un corpo, ma anche un volto. Un volto non può essere trapiantato o scambiato con un altro. Un volto è un messaggio, spesso all’insaputa della stessa persona. Non è forse un volto umano un misto vivente di mistero e di significato? Tutti lo vediamo e nessuno riesce a descriverlo. Non è forse un miracolo straordinario che tra tante centinaia di milioni di volti non ve ne siano due uguali? E che nessun volto rimanga perfettamente uguale per più di un attimo? È la parte del corpo più esposta, la più nota, ed è anche la meno descrivibile, un’incarnazione dell’unicità. Chi può guardare un volto come se fosse un luogo comune?».
La dottoressa Paola Contini ha entusiasmato i ragazzi e le ragazze con le sue spiegazioni, arricchendo di contenuti ed emozioni il tema del nostro laboratorio. Dopo il pranzo al sacco, i ragazzi hanno creato la prima bozza di un video, scoprendo le potenzialità di Canva, una piattaforma online molto intuitiva che permette di creare grafiche, foto e video in maniera semplice e veloce. La giornata si è conclusa con la Celebrazione Eucaristica e la consegna degli attestati. Un grazie sincero a Ilaria e Lucia.


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