Etica delle nuove tecnologie

Nuove tecnologie: obbligati a dare un contributo

  Di fronte a un’umanità che si interroga sull’uso delle nuove tecnologie, soprattutto quelle inerenti all’intelligenza artificiale (IA), il pensiero teologico è obbligato a dare il suo contributo: «Occorre specificare e giustificare degli ideali metafisici, etici e teologici; con questi presupposti, si potrà valutare in modo normativo l’impiego delle nuove tec­nologie come mezzo per raggiungere quegli ideali». La digital age costringe la teologia a uscire dai dibattiti tra­dizionali sulla natura dell’umanità; nascono nuovi interroga­tivi: ci stiamo avviando verso un futuro in cui scomparirà la distinzione tra naturale e artificiale? Quali saranno le conse­guenze morali di questa nuova consapevolezza del mondo? In un contesto di adorazione divina dell’IA, come evitare la marginalizzazione del cristianesimo?

  In collaborazione con l'Istituto Diocesano di Formazione Teologico-Pastorale, l'Ufficio diocesano "Università, Cultura, Evangelizzazione digitale" propone due percorsi per sviluppare una coscienza critica delle nuove tecnologie. L’approccio degli incontri non sarà apocalittico, ma integrato: l’intelligenza artificiale, le nuove tecnologie hanno migliorato in molti settori la qualità della nostra vita. Siamo convinti che la Chiesa abbia bisogno di un upgrade, un aggiornamento in grado di interagire con la ricerca di fede di tante persone, di aprire un dialogo personale con ciascuno, di costruire una nuova forma di comunità che consideri l’im­portanza dell’infosfera, soprattutto del cyberspazio. Lo si potrà realizzare quando si considererà la tecnologia non soltanto uno strumento, ma anche un luogo filosofico, teologico, educativo e spirituale.

 

Primo percorso


L’ anima della tecnologia

  La teologia, l'evangelizzazione non possono esimersi dal prendere sul serio la dimensione costitutivamente tecnica dell’umano. È necessario «un pensiero che sappia dire Dio al tempo della tecnica, in forme “trans-disciplinari (secondo l’indicazione di Veritatis Gaudium, n., 4c), ma senza dimenticare che Egli si manifesta a noi prima di tutto in realtà umane elementari: una vita, una storia, una croce» (S. Morandini). Occorre, poi farsi carico di una nuova società, la società dell’informazione, che oggi possiede molte più forme e significati. Esperti di vari ambiti, infatti, non riescono più a trovare un concetto unico di informazione che sia soddisfacente: prevale il disaccordo. È evidente anche il problema legato all’educazione digitale: le relazioni odierne sono ec­cessivamente virtuali, superficiali rispetto ai concetti di etica e prossimità. Ogni decisione morale, invece, pur toccando il soggetto nella sua sfera più intima, possiede una tale forza pubblica da coinvolgere la catena di relazioni in cui vive. L’agire del singolo influisce sulla vita degli altri, visto che a caratterizzarne l’esistenza è l’in­terdipendenza.

Obiettivi

a) Esplorare il rapporto tra teologia e tecnologia; b) interrogare l’infosfera rispetto a Cristo; c) conoscere nuovi “mondi” per creare nuove forme di carità, prossimità e mediazione.

Modalità

  Un laboratorio capace di unire pensieri e progetti. Il Vangelo non è confinabile esclusivamente nel perimetro del sacro, della pietà popolare, ma sconfina nell’orizzonte del pubblico e del sociale. Papa Francesco afferma che per confrontarsi, dialogare il modo migliore «non è quello di parlare e discutere, ma quello di fare qualcosa insieme».  

Incontri       

1. La tecnologia a servizio dell’umanità: uno sguardo antropologico, biblico e teologico

Giuseppe Pani, docente stabile di Teologia Istituto Superiore Scienze Religiose Sassari-Tempio    

 

2. Chi “educherà” e “formerà” l’intelligenza artificiale? In dialogo con il mondo della scuola

Franco Frongia, dirigente scolastico Istituto Tecnico Industriale Othoca - Oristano 


3. Sui social media senza diventare influencer. Analisi critica dell'evangelizzazione digitale in Italia

Giuseppe Pani

 

4. Laboratorio di informatica applicata all'evangelizzazione

Uso degli strumenti digitali per risaldare i legami reali

 

 

Secondo percorso


Cyberbullismo: quando il bullismo viaggia nella Rete

  Il bullismo è una forma di oppressione continuata e reiterata nel tempo, in cui la vittima sperimenta, per opera di uno o più coetanei, una condizione di sofferenza e di emarginazione. Un fenomeno che può, in modo diretto o indiretto, influire sul benessere psicologico e sociale del bambino o dell’adolescente e produrre effetti che si protraggono nel tempo comportando dei rischi evolutivi tanto per chi agisce le prepotenze (incorrere in condotte antisociali), quanto per chi le subisce (caduta dell’autostima, depressione, solitudine). Il bullismo non riguarda esclusivamente la diade bullo/vittima in quanto il prevaricatore si avvale del supporto dei fedelissimi, dell’indifferenza dei compagni che non intervengono o che, con il proprio comportamento (verbale, non verbale e paraverbale), rinforzano le sue azioni. Accanto alle tradizionali forme di bullismo si sta diffondendo una nuova forma di prevaricazione: il cyberbullismo. Tale fenomeno si riferisce ad azioni aggressive ed intenzionali, eseguite persistentemente attraverso strumenti elettronici (internet e smartphone), con il deliberato obiettivo di far male o danneggiare un coetaneo che non può facilmente difendersi. Internet è un mondo che oltre ad offrire numerose opportunità cela anche altrettanti rischi che possono essere evitati con la messa in atto di comportamenti protettivi. Basti pensare al sexting, ovvero all’invio di foto e video di nudo e/o seminudo, nel quale il minore si espone a rischi sia per la propria web-reputation che a fenomeni di cyberbullismo. Oggi è necessario diffondere una cultura della consapevolezza, della sicurezza e della legalità. Internet, e le nuove tecnologie in generale, divengono parte integrante del percorso di sviluppo e di crescita. È un diritto e un dovere di tutti fare in modo che anche questo nuovo mondo, benché definito virtuale, ma con importanti ricadute nella vita quotidiana, sia vissuto come una esperienza positiva.

 

Obiettivi 

a) Contrastare i fenomeni del bullismo e cyberbullismo; b) sensibilizzare ed informare sui rischi del web e, nello specifico, su fenomeni spesso direttamente connessi all’utilizzo non consapevole e critico delle tecnologie (sexting, hate speech, violazione della privacy, web reputation, ecc); c) diffondere delle buone pratiche per l’educazione alla Cittadinanza digitale e al benessere digitale.

 

Metodologia

  Gli incontri mireranno a coinvolgere i discenti in modo attivo e interattivo offrendo, al contempo, un percorso utile alla comprensione e alla prevenzione dei fenomeni oggetto d’attenzione.

 

Incontri

1. Onlife: benessere e diritti dei bambini e degli adolescenti tra l’online e l’offline

Pier Luigi Sanna, esperto in criminalità informatica e già responsabile della Polizia Postale di Nuoro e Ogliastra

Simone Gargiulo, cyberpsicologo e media educator 

 

2. Cittadinanza digitale: opportunità e pericoli del web (app, social network e giochi online)

Pier Luigi Sanna

Simone Gargiulo

 

3. Hate Speech e fake news

Giuseppe Pani

Simone Gargiulo

 

4. La Peer Education: adolescenti protagonisti nella prevenzione e nell’intervento per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo

Margherita Fois, docente e referente bullismo e cyberbullismo  Istituto Tecnico Lorenzo Mossa - Oristano

Studenti Peer Educator dell’I.T.  L. Mossa

Pier Luigi Sanna

Simone Gargiulo


Sedi degli incontri

Istituto Diocesano di Formazione Teologico-Pastorale e comunità parrocchiali in dialogo con l'Ufficio Università, Cultura, Evangelizzazione Digitale