Il Museo Diocesano Arborense incontra gli studenti artisti dell'Accademia "Mario Sironi". Coinvolta anche la Pastorale Universitaria Diocesana
«Senza il bello il vangelo non si può capire», ha detto papa Francesco. Il Museo Diocesano Arborense e l’Accademia di belle arti “Mario Sironi” di Sassari condividono un percorso che coinvolge attivamente gli studenti artisti. Dopo i confronti in modalità Dad degli scorsi mesi, il 28 maggio i docenti artisti e gli studenti artisti si sono incontrati finalmente ad Oristano nel giardino del Museo.
Coinvolto nel progetto anche l’Ufficio per la Pastorale Universitaria, la Cultura e l’Evangelizzazione
digitale dell’Arcidiocesi Arborense. L’arte, non solo quella sacra, aiuta a
evitare elucubrazioni da scrivania nella ricerca teologica, a entrare con i
“cercatori della verità”. Perché l’arte non è semplicemente un fatto culturale:
è il luogo dove si determina il senso del nostro essere. L’arte è la teologia
della carne e gli artisti sono gli esegeti del Verbo.
Il Museo Diocesano Arborense
è sempre più luogo teologico, di
autentico confronto: nella misura in cui un pensiero diventa comune, esso può
essere fatto proprio da altri e ulteriormente arricchito di valori ed
esperienze, evitando così l’autoreferenzialità.
Nella Veritatis Gaudium, papa Bergoglio afferma: «In questo tempo la teologia deve farsi carico anche dei conflitti: non solamente quelli che sperimentiamo dentro la Chiesa, ma anche quelli che riguardano il mondo intero. Si tratta di accettare, di sopportare il conflitto, risolverlo e trasformarlo in un anello di collegamento di un nuovo processo, acquisendo uno stile di costruzione della storia, un ambito vitale dove i conflitti, le tensioni e gli opposti possono raggiungere una pluriforme unità che genera nuova vita. Non significa puntare al sincretismo, né all’assorbimento di uno nell’altro, ma alla risoluzione su di un piano superiore che conserva in sé le preziose potenzialità delle polarità in contrasto» (n. 4d)». L’Ufficio per la Pastorale Universitaria, la Cultura e l’Evangelizzazione digitale e il Museo Diocesano Arborense si confrontano su percorsi comuni capaci di coinvolgere docenti e studenti universitari. Soprattutto i giovani hanno bisogno di vivere esperienze di “bellezza”, di essere protagonisti della storia che ogni giorno contribuiscono a scrivere.