Liberarsi dalle false immagini di Dio

«Di un Dio lontano, distante o, ancor peggio, indiscreto e limitante, non si sa che farsene. La vita, tutto sommato, prosegue meglio senza di lui». Questo l’incipit provocatorio del saggio Non è quel che credi – Liberarsi dalle false immagini di Dio di Don Francesco Cosentino, docente di teologia fondamentale alla Pontificia Università Gregoriana e officiale della Congregazione per il clero. Il teologo, tra i più lucidi durante il lockdown, pone subito al lettore una domanda: «In quale Dio credi? In quale Dio non credi?». Nel primo capitolo, quindi, accenna a una fede “bambinesca”, che si manifesta attraverso un «Dio che rimbocca le coperte»; oppure fondata sull’immagine di un Dio duro e rigido, distante e impenetrabile. Don Francesco, invece, spiega: «Dio non è un freno per la mia gioia, ma un colpo d’ali nel vento per le vele della mia barca».

Nel secondo capitolo, l’autore ricorda che nessuno di noi può imprigionare Dio «in uno schema o in una raffigurazione».

Nel terzo vengono descritte alcune immagini negative di Dio: il Dio tappabuchi, contabile e legalista, dell’efficienza, del sacrificio.

Il quarto capitolo invita a ritornare alla Parola per «evitare seriamente il problema del fraintendimento di Dio e iniziare un percorso di guarigione da quelle immagini negative e oppressive di Dio che impediscono al cuore dell’uomo di scoprire il fascino della fede». Don Consetino propone, quindi, alcune immagini positive di Dio: creatore, pastore, padre e madre. Attraverso, poi, un breve viaggio nella Sacra Scrittura – con un linguaggio semplice ed efficace che impregna l’intero volume – ci parla di quelle immagini che “parlano bene di Dio”: il roveto ardente, il tempio di Dio, la sorgente.

Nel quinto capitolo tra le sue conclusioni: «Chi vuole accostarsi realmente a Dio e vivere un’autentica esperienza della sua presenza e del suo amore, deve seguire la strada indicata dal Vangelo: “Dio nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato (Gv 1,18)».

Infine l’invito finale ai lettori: «Cara lettrice, caro lettore, non abbiamo altre strade: meditare e pregare il Vangelo, aprendo la nostra vita all’incontro personale con Gesù. Solo lui può purificare la nostra immagine di Dio, dilatare il cuore e versare nel grembo della nostra vita la misura traboccante della sua gioia. Se a dominare il campo della tua anima sono immagini severe e negative di Dio, vieni risucchiato in una piccolezza indegna di ciò che realmente sei e verrai presto rinchiuso nella prigione degli errori, dei sensi di colpa e delle paure, che ti impediranno di gustare la vita e di scoprire in essa la benedizione  di Dio».

Francesco Cosentino, Non è quel che credi – Liberarsi dalle false immagini di Dio, EDB, Bologna 2019.